Sono nato a Cagliari il 3 aprile del 1961 e la musica è entrata nella mia vita intorno ai 12 anni, quando compare in casa un ragazzo inglese hippie, John, con la sua fidanzata americana, Samantha. Lui suona la chitarra e canta le canzoni di Bob Dylan. Io prima m’incuriosisco poi mi appassiono e infine chiedo a John di insegnarmi a suonare.
La mia prima chitarra è un’altra storia. Quelli erano gli anni immediatamente successivi allo scudetto del Cagliari e, per vari motivi, capitava in casa dei miei genitori Gigi Riva, che noi chiamavamo Luigi. Luigi aveva in casa una chitarra che gli era stata regalata da Fabrizio De André, suo amico. Luigi non sapeva suonarla e probabilmente aveva preso a cuore la mia nuova passione e così me la regalò. Era una Eko Ranger a 12 corde e, ovviamente, ce l’ho ancora.
Le mie prime passioni sono state Crosby, Stills, Nash & Young e tutta la West Coast di quel periodo, James Taylor ma anche il rock dei Led Zeppelin ed è stata la musica che abbiamo suonato per tutta la adolescenza in piccole band in città.
Nei primi anni ’80 m’imbatto in Pino Daniele ed è amore a prima vista. La musica italiana, che fino ad allora mi aveva appassionato molto poco, grazie a tutte quelle nuove contaminazioni diventava attraente e aperta a sviluppi imprevisti. Anche Fabio Concato e Sergio Caputo sono stati punti di riferimento importanti nella musica italiana. Senza prescindere dai due Lucio, Battisti e Dalla.
Nel mondo ce ne sono stati tanti di riferimenti: oltre a quelli già detti, la musica nera degli anni ’70, Stevie Wonder, George Benson, Al Jarreau, Earth Wind & Fire ma anche gli Steely Dan, Pat Metheny, Prince, i Police e infine la musica brasiliana: Jobim, Caetano, Djavan, Ivan Lins e tanti altri, sono troppi.
Sempre in quegli anni, insoddisfatto, comincio a suonare il sassofono e vengo invitato ad unirmi ai Crepes Suzettes, band cagliaritana dal suono e dall’aspetto veramente anni ’80 (trucco e spalline compresi).
La prima esperienza professionale (pagata!) me la offre mio zio Bruno Massidda, cantante e sassofonista noto a Cagliari, che mi ingaggia come bassista e cantante del suo quartetto su una nave da crociera in Grecia e nei Caraibi.
Pausa servizio militare e mi unisco al gruppo rock Tomato Ketchup come sassofonista. Band geniale e unica per quei tempi aveva un suono “mediterraneo” nel senso più ampio del termine.
Durante il servizio militare conosco il pianista Alessandro Di Liberto col quale suono per tanti anni e grazie al quale mi sono avvicino al jazz, grande passione e scuola. Ho studiato armonia, ho preso il diploma di solfeggio e ho avuto le mie esperienze jazzistiche in diverse formazioni tra le quali il quartetto del trombettista americano Andy Gravish, il quartetto di Paolo Nonnis dove figurava al sassofono tenore Steve Marcus, ex Buddy Rich Big band e il trio con Rossella Faa.
Negli anni ’90 mi trasferisco a Milano. Durante i primi anni studio canto con Francesca Oliveri e armonia e arrangiamento col maestro Filippo Daccò, conosciuto in Italia e in Europa come uno dei più valenti didatti d’armonia e di chitarra moderna.
Da quel momento inizio finalmente a vivere di musica, suonando nei più svariati locali con tanti musicisti con cui ho condiviso questa esperienza così coinvolgente. Mi vengono in mente Paola Atzeni e il quartetto a Banda, ispirato alla musica brasiliana, Loredana Casula, cantante dal timbro unico e molto “soul”, con la quale abbiamo collaborato in lungo e in largo e Emanuele Esposti ottimo pianista dal gusto raffinato e grande amico.
In questi anni “milanesi” ho anche scritto delle canzoni che sono rimaste nel cassetto per tanto tempo fino a quando non mi sono deciso a tirarle fuori, finalmente. Con la collaborazione di Emanuele Esposti e di altri splendidi musicisti ho realizzato il mio primo album, in uscita ora. E sarà il primo di una lunga serie.