Aldo Finzi - The Greatest Works
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The Greatest Works by Aldo Finzi. Un elegante cofanetto DA COLLEZIONE in EDIZIONE LIMITATA con 3 CDcontenenti le principali opere del compositore Aldo Finzi (1897-1945) suddivise tra opere sinfoniche, musica da camera e opere vocali.
The Greatest Works by Aldo Finzi. Un elegante cofanetto DA COLLEZIONE in EDIZIONE LIMITATA con 3 CDcontenenti le principali opere del compositore Aldo Finzi (1897-1945).
Nell’ambito della produzione di Aldo Finzi pervenutaci, il nucleo centrale più corposo e rappresentativo della sua musica è costituito dai lavori sinfonici. Ad essi è dedicato il CD di apertura della raccolta ALDO FINZI – THE GREATEST WORKS.
Nunquam, presentato da Finzi ad un concorso svoltosi a Sanremo nel 1935, sembra essere influenzato da una parte da Richard Strauss, per certa discorsività motivica e formale (la tendenza allo sviluppo, l’impiego del cromatismo di ascendenza wagneriana, l’importanza attribuita al disegno tematico) e dall’altra dall’uso della modalità arcaica che ha come riferimento la produzione orchestrale di alcuni esponenti della cosiddetta ‘generazione dell’Ottanta’. L’orchestra è impiegata al gran completo, a differenza di quanto accade nel lavoro cronologicamente seguente, Interludio, per orchestra da camera con pianoforte.
Basato su un materiale tematico estremamente ridotto, sono solo due i motivi che il compositore varia sapientemente, il secondo dei quali, di carattere lirico, ritorna nel corso del brano a mo’ di rondò. Di particolare efficacia è l’ingresso del pianoforte preparato da un movimento impetuoso dell’orchestra, di natura quasi espressionistica. Il pianoforte non ha, però, alcuna pretesa solistica, nonostante le difficoltà tecniche pur presenti nella parte, ed è solo timbro, colore d’orchestra.
A fare da contrasto ad Interludio è la successiva composizione di Finzi, Danza. Composto tra il 1937 e il 1938, il brano è brevissimo e prevede grande orchestra al completo con due pianoforti, una nutrita sezione di percussioni e tre sassofoni. Questo lavoro rimane un’esperienza isolata nella produzione del compositore in quanto si distacca completamente per dimensioni, organico e stile musicale da tutti gli altri lavori orchestrali. Il linguaggio ricorda molto l’esperienza di Gershwin, tanto che si potrebbe ipotizzare quasi un tributo per la recente scomparsa del compositore, avvenuta nel 1937.
Inni alla Notte, poema sinfonico ispirato all’omonima opera letteraria di Novalis (Hymnen an die Nacht, 1799), scritto tra il 1929 e il 1932, è concepito secondo un procedimento costruttivo ‘a pannelli’ largamente utilizzato sin dal 1920 da G.F. Malipiero. Mancano riferimenti espliciti in partitura al testo poetico, anche se i continui mutamenti di cui si compone la musica fanno pensare a un’ispirazione che segue proprio la traccia dei canti di Novalis.
L’ultimo lavoro per orchestra di Finzi è rappresentato dal poema sinfonico Come all’ultimo suo ciascuno artista, che la sorella del compositore intitolò postumo, riprendendo un verso di Dante.
Il secondo CD, dedicato alla produzione da camera, si apre con il String Quartet, composto nella seconda metà degli anni Venti. Articolato in tre movimenti di ampie dimensioni, ha una costruzione in cui la continua trasformazione di frammenti di motivi, ridotti talvolta a piccole cellule, creano una successione di episodi senza soluzione di continuità. Il linguaggio musicale è sicuramente contraddistinto dall’uso del cromatismo, con sezioni in cui vengono toccati tutti i dodici suoni della scala cromatica (III tempo).
Si ritrova il linguaggio proprio del repertorio cameristico di Finzi con interessanti innovazioni anche nella costruzione ritmica. Il Quartetto ha nel lunghissimo Lento e grave del secondo tempo il suo punto di massima ispirazione e lirismo. Alla metà degli anni Trenta risale la stesura della Toccata. Il pezzo, di ampie dimensioni e dominato da una ricca varietà timbrica ed espressiva, rientra nella tradizione pianistica della toccata che ha origine nel periodo romantico, intesa come forma autonoma di carattere espressamente virtuosistico.
Il terzo CD si apre con il Salmo. Scritto nel 1944 e rimasto incompiuto nella sua parte finale, venne composto senza l’ausilio, se non sporadico, di uno strumento musicale.
Il figlio del musicista ricorda come il padre lo abbia composto quasi per intero seguendo i suoni che egli immaginava e che evidentemente aveva ben chiari nella sua mente. Il lavoro, strutturato in quattro tempi caratterizzati da andamento musicale contrastante (calmo e sereno - ritmato e deciso - lento - con impeto) e scritto per coro e grande orchestra nella quale si alternano organo e pianoforte, si colloca nella tradizione di musica liberamente ispirata ai salmi (molti sono i compositori del Novecento i cui lavori si inseriscono in questa tradizione: Poulenc, Honegger, Stravinskij, Penderecki, Petrassi, Schoenberg).
Difficile è dare una collocazione stilistica ben precisa a quest’opera che può essere considerata, a buon diritto, il testamento spirituale di Aldo Finzi: materiali di provenienza diversa sono ripensati e combinati all’interno di una scrittura prevalentemente dominata dalla modalità arcaica, al fine di ottenere un risultato assolutamente autonomo e stilisticamente originale.
Alle ultime settimane di vita del compositore risale il Preludio e Fuga per organo. Finzi sembra qui ripiegare su un linguaggio caratterizzato da una maggiore adesione alla funzionalità tonale e su uno stile che ricalca quello della tradizione organistica di Bach: il preludio ha un andamento simile ad un corale e la fuga, a quattro voci, evidenzia semplicità e linearità nella scrittura.
Chiudono la raccolta quattro delle sei Liriche per soprano e pianoforte delle quali rimane documentazione. Nonostante le logiche compositive diverse, questi lavori presentano elementi comuni che le caratterizzano: un certo equilibrio formale che segue il modello strofico del testo e la volontà di creare un legame con la tradizione, mediante l’utilizzo di armonie quasi sempre riconducibili al sistema tonale; si evince però la volontà di allontanarsi dagli schemi tradizionali per mezzo di movimenti armonici inusuali, accenni alla pentafonia e l’utilizzo di aggregati armonici complessi.
Inoltre, altro elemento comune è un certo gusto che guarda alla Francia e a Debussy in particolare, gusto che si manifesta, in due casi, anche nella scelta del testo in lingua francese.
Additional information
Year | 2012 |
---|---|
Orchestration | Symphony Orchestra, Piano, String Quartet, Violin, Cello |
Support | CD |
Typology | |
Authors/Interpreters/Arrangers | Aldo Finzi |
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