Federico Biscione, compositore, è nato a Tivoli (Roma) nel 1965. Dopo la Maturità Classica, consegue a breve i diplomi in Pianoforte, Composizione e Direzione d’Orchestra presso il Conservatorio A. Casella dell’Aquila. È autore di musica vocale e strumentale, cameristica, sinfonica e per teatro. Vive a Milano ed è docente di ruolo in Composizione presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari.
Nella musica di tradizione colta, la creatività contemporanea sembra lontana dall’incanalamento in strade chiare, univoche e universalmente accettate: lo spettro va dal neotonalismo più superficiale all’avanguardia più elitista. Biscione trae ispirazione dai compositori del ‘900 che hanno saputo evitare sia le farragini di un tardoromanticismo troppo estenuato che le secche di un costruttivismo iperintellettualizzato, come Bartók, Stravinsky, Šostakovic, Prokof’ev, Britten. Questi rappresentano una sorta di “strada maestra” centrale, probabilmente l’unica che abbia qualche possibilità di arrivare al futuro (lo storico disinteresse del pubblico per l’avanguardia ce ne può dare indicazione). La musica di Biscione tende a un livello espressivo alto (definito “eccellente” da Claudio Listanti su voceditalia.it), rivela “una coerenza rilevante dal punto di vista formale e un’ottima conoscenza della timbrica orchestrale” (Cesare Guzzardella, corrierebit.com), dimostra una “equilibratissima architettura” e una “assoluta godibilità auditiva senza per questo cadere in un pedante neoclassicismo” (L’Adige). Una musica che “non fa mai spegnere l’interesse” (Chiara Zocca, L’Arena). Il rapporto col proprio tempo è un punto centrale per ogni artista, e occorre discutere questo aspetto senza pregiudizi, come fa Riccardo Giagni (Rai Radio 3) quando afferma che Biscione scrive “musica contemporanea fuori dal tempo”, attribuendogli così personalità autonoma rispetto alle varie scuole, mentre L’Arena e la Neue Presse di Chemnitz hanno scritto che una musica come questa, nutrita molto più di tradizione che di avanguardia, è perfettamente al passo coi tempi.