Quatre Chansons de Ronsard

1. Bon jour mon cœur (Contralto)
2, Ma maitresse est toute angelette (Soprano)
3. Je suis un demidieu (Basso)
4. Pourquoi, tournez-vous voz yeus? (Soprano, Alto, Basso)

In questo ciclo vocale vi sono tre brani per voci soliste e uno, quello conclusivo, che le vede unite. Nel mettere in musica alcuni testi del poeta rinascimentale francese Ronsard, che muove da una posizione petrarchista per giungere a un’idea quasi sensoriale (e sensuale!) del verso, Coggiola ha cercato di realizzare delle vere e proprie canzoni sospese tra passato e presente, così come aveva già tentato di fare nei Zwei Sonette von Dante. Ma qui il gioco è più scoperto, con ritmi che richiamano da vicino l’odierna popular music, cui si sovrappongono, sebbene in filigrana, schemi compositivi antichi quali la “romanesca”, la “follia”, il passamezzo.

Il tempo e il tempo della musica, due sue ricorrenti ossessioni, nella convinzione che la musica classica contemporanea possa parlare ancora a tutti alla sola condizione del dialogo con la memoria e con l’immaginario dell’uomo odierno, aliena il più possibile da qualsiasi forma di isolamento e di autoreferenzialità. Parlare una lingua franca, comprensibile, quotidiana da una parte, inseguendo però l’intensità espressiva, sempre, ad ogni costo, pena il fallimento del comporre. In questo senso, la struggente eleganza di Ronsard, posta come un velo su un palpitante desiderio, sembra ancora molto attuale e suggestiva.