Der Regenbogen der Klänge

L’Arcobaleno dei suoni è il titolo dell'album del pianista gioiese Vincenzo Silvestris, dal 2004 lontano dalla sua Itaca e per scelta professionale in perenne viaggio o in temporaneo approdo a Roma. Quest’opera nasce dall’incontro con la “Psicologia Vibrazionale” di Franco Cusimano. Abbiamo creato non un semplice ascolto riconducibile ad uno stato d’animo già vissuto, ma emozioni da vivere nel presente creando un atteggiamento mentale capace di accogliere “il suono dei colori”. Vincenzo Silvestris L'essere umano assomiglia a uno strumento musicale molto complesso, unico e soavemente accordato, ogni atomo, ogni molecola, ogni cellula, ogni tessuto e ogni organo del corpo emettono continuamente frequenze della vita fisica, emozionale, mentale, stabilendo una relazione. Corpo, cervello ed emozioni lavorano in continua sintonia e sinergia, sia strutturale che chimica in relazione alla musica. Ascolto, quale ascolto di se stessi e connessione corpo-mente-emozioni, un percorso sonoro in cui i suoni in relazione con i colori attivano processi mentali, ma soprattutto un’esperienza percettiva, attraverso i diversi aspetti del sentire. L'ascolto quale interazione mente-corpo. Ciò che chiamiamo Pensiero è memoria storica arcaica, campo cellulare collettivo generato dalle memorie suddivise in celle individuali. L’informazione racchiusa nella memoria storica arcaica ci condiziona tanto da organizzare il comportamento in un modo pre-determinato. Tutte le cose che ci sono successe sono registrate nelle cellule del nostro corpo emotivo. Il corpo emotivo condiziona il corpo-energia pensiero, il corpo-energia posturale e il corpo-energia comportamentale. Nella memoria storica l'energia emotiva ristagna, dando origine all'instabilità emotiva (emotività). L’instabilità emotiva detta emotività crea nel corpo pensiero, nel corpo posturale e nel corpo comportamentale, stati d'animo instabili (patologie da tossicità emotive). Il metodo TeaTroTerapia, agendo sulle disfunzioni emotive elimina ogni forma di tossicità. Franco Cusimano