Il brano si presenta come un unico movimento, rapido, febbrile. Viene tracciato un percorso ideale che parte da una notte inquieta, piena di pensieri diversi che si succedono ed accavallano in una sequenza non sempre logica, secondo rapporti e collegamenti segreti e inconsci.
Dopo il momento centrale di maggior raccoglimento (corrispondente all’ora più scura e intima – e fredda – della notte), riprende il movimento incessante delle terzine iniziali, ma stavolta l’esito è differente: man mano si dissipano le ombre, e un paesaggio luminoso si profila sempre più stagliato, fino alla luce completa e accecante delle ultime battute.
Federico Biscione